Daniel Quinn, Ishmael. 1992
— Credo che il mio problema sia un altro: la comunità della vita è come l’economia di mercato, giusto? Cioè, se prendi di più per te, allora ce ne sarà meno per qualcun altro… o per qualcos’altro. Non è così?
— Certo. Ma qual è il tuo scopo, nel prendere di più per te? Perché lo fai?
— Be’, perché è la base per avere un insediamento stabile: senza l’agri-coltura non sarebbe possibile.
— Sei sicuro che sia proprio questo, lo scopo?
— Quale potrebbe essere, altrimenti?
— Non potrebbe essere il desiderio di crescere fino a possedere il mondo, di coltivare ogni centimetro quadrato di terra e costringere tutti a diventare agricoltori? — No, certo. — E non ti rendi conto che i Prendi si sono comportati proprio così… e continuano a farlo? È lo scopo per cui è nato il vostro sistema agricolo: non per avere insediamenti stabili, ma per crescere. Per crescere senza limiti.
Tredicesima puntata
Di conseguenza, l’uomo non è stato creato per conquistare e governare il mondo. — Questo è un balzo eccessivo. Secondo la mitologia dei Prendi il mondo aveva bisogno di un dominatore perché gli dèi avevano fatto una gran confusione. Avevano creato una giungla, un caos di ruggiti, un’anarchia. Ma lo era davvero? — No. Era tutto molto ordinato. Sono stati i Prendi a introdurre il disordine nel mondo. — Era sufficiente, e lo è ancora, la regola dettata da quella legge. All’umanità non è richiesto di rimettere ordine nel mondo. — Giusto.
Quattordicesima puntata