Domenica 27 settembre erano circa le 14.30 quando Vittorio scrive: «qua abbiamo finito, ti aspetto». O qualcosa del genere. Mi infilo sotto la doccia e penso che non metto piede al Retronouveau da prima della pandemia. Quindi un sacco di tempo.
È una bella domenica, tranne per il tempo. Il sole piano piano va via e lascia spazio ai nuvoloni ma non importa. In via Croce Rossa c’è già un bel movimento. Entriamo.
I vinili sono tutti pettinati e splendidi. Finalmente ci siamo. Inizia la prima edizione del Messina Vinyl Fest e Radio Antidoto c’è.
Non stiamo nella pelle ed entriamo in diretta un’ora in anticipo, perché quando sai di avere un microfono nello zaino non vedi l’ora di accenderlo e farti due chiacchiere.
Anticipo che non esiste traccia registrata di questa trasmissione perché l’emozione era troppa che abbiamo dimenticato di premere rec. Ma che importa, la diretta è quella che conta. (ihihih)
Gli ospiti si alternano ai nostri microfoni:
Francesco Bonaccorso organizzatore del Messina Vinyl Fest, che ci ha promesso – a Natale – un’altra edizione del mercatino del vinile.
Davide Patania, direttore artistico del Retronouveau, sorpreso di vedere molti giovani interessati a questi oggetti così preziosi. Oggetti che però devono essere suonati.
Emanuele Betto, proprietario del Discobolo di Messina e adesso (da 20 anni circa) traslocato a Roma. Qui ha creato il Roma Vinyl Village
Morgan e Arnaud, il primo messinese, il secondo francese. Insieme hanno creato un progetto dedicatato agli anni ’60.
Sirio Bizzi (in foto) della Vecchia Soffitta: un posto stupefacente in cui trovi tutti quello che stai cercando.
La diretta si consuma. Le due ore volano. Inizia a piovere. Torniamo a casa.
Siamo felici.
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