Esperimento radiofonico con pausa per rifornimento bagnoschiuma
Un aspetto interessante dell’isolamento forzato è che ti costringe a trovare nuovi significati nelle cose quotidiane, perché altrimenti si muore di noia.
Io i nuovi significati li cerco con il microfono in mano, spostandomi dalla sala alla cucina, dal balcone alla camera da letto, perché l’isolamento forzato non ha fatto altro che spostare nel chiuso della mia abitazione una ricerca stilistica che caratterizza da molti anni il mio lavoro: trovare lo straordinario nell’ordinario.
In tempi di covid-19 la sfida è ora diventata quella di trovare nuovi modi per esplorare il quotidiano. Se prima andavo in giro a raccogliere pillole di vita quotidiana che raccontavano la città, adesso ho rivolto tutta la mia attenzione ai gesti apparentemente banali, che aspettano solo uno sguardo più attento per rivelare le loro potenzialità narrative.
Ho trasferito lì il mio sguardo indagatore, nei piccoli fastidi giornalieri, nelle faccende domestiche, nelle piccole incombenze che torneranno a mimetizzarsi nello sfondo una volta finita questa lunghissima riflessione forzata.
Intanto però continuo a guardarmi attorno alla ricerca di paesaggi quotidiani da esplorare in questo stato collettivo di realtà sospesa.
È così che ho portato il microfono sotto la doccia.