“Faccio le stesse cose di prima, però di più“
Ha compiuto diciassette anni a metà aprile mio figlio, mentre eravamo nella fase uno. Nonostante l’isolamento totale, siamo riusciti a far arrivare a casa una torta e abbiamo organizzato una videochiamata-sorpresa con i suoi compagni di scuola.
Durante i 54 giorni di assoluto isolamento è uscito solo per portare giù la spazzatura, e una volta, quando ormai mancavano pochi giorni all’inizio della fase due, è andato al supermercato per vedere come era diventata la città, le strade deserte, le serrande abbassate, le file distanziate per entrare al supermercato, le nuove regole di lontananza sociale.
I giorni dell’isolamento li abbiamo trascorsi anche noi a stretto contatto gli uni degli altri, come tutti, e mio figlio per tutto il periodo non ha mostrato segni di insofferenza. Eppure io continuo a chiedermi, che impatto avranno queste settimane di assenza di contatti sociali nel suo futuro? È possibile che la sua apparente serenità nasconda invece l’inquietudine?
Gliel’ho chiesto, e lui mi ha risposto.